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IL PAESE

IL PAESE

Carbonesca è una piccola località umbra, vivace e operosa, situata nel comune di Gubbio in provincia di Perugia. E' completamente immersa nel verde, in un incantevole paesaggio collinare, che al solo vederlo sa di rilassante ed esprime una forte sensazione di calma e pace. Il paese, in cui risiedono circa 350 abitanti, sorge sulla sommità di una collina, a 514 m. sul livello del mare, e "domina", per così dire, la vallata del fiume Chiascio, affluente del Tevere, a ovest e la vallata che arriva fino agli Appennini a est. Da Carbonesca vi sembrerà di toccare appunto gli Appennini, quelli che dividono l'Umbria dalle Marche, chiari e vicini sia la mattina con dietro il sole dell'alba, sia la sera quando alla luce del tramonto diventano rosa, ma anche la notte quando svettano scuri sopra le mille luci dei paesi sottostanti. Dalla valle del Chiascio viene un respiro profondo che ricorda i lavori dei campi, il taglio dei boschi, la preparazione del carbone quando ancora nello "stalletto" grugniva e grufolava il maiale, alle case erano appese trecce di granoturco messo a essiccare e si aspettava con ansia la fredda tramontana per preparare la polenta con le salsicce. Dal paese di Carbonesca sono ben visibili il monte Ingino che sovrasta la meravigliosa città di Gubbio (famosa in tutto il mondo per la Festa dei Ceri, le Tavole Eugubine, l'Albero di Natale più grande del mondo, il patrono S. Ubaldo), con il monte Catria alle sue spalle, poi, scorrendo verso sud, si nota il monte Cucco in tutta la sua imponenza e via, via, Valsorda, fino a scorgere, più in lontananza, addirittura le Forche Canapine in Valnerina. Da alcuni punti è possibile vedere anche il monte Subasio, che sovrasta Assisi, la città natale di S. Francesco e a ovest, in lontananza, al di la del fiume Chiascio, si nota Caprignone, il luogo dove S. Francesco, avviandosi a Gubbio dopo la conversione nell'inverno del 1206 – 1207, fu fermato dai briganti e gettato tra i rovi e la neve.
È difficile risalire a una precisa collocazione storica circa le origini del nostro paese. Alcune testimonianze che giungono da vari siti posti nelle immediate vicinanze del luogo, tuttavia, ci aiutano in questo senso. Del castello di Carbonesca rimangono solo dei ruderi posti sulla sommità del Col di Brusco. Da un documento del 1403 sappiamo che i massari di Carbonesca presentarono una petizione al Conte Antonio da Montefeltro con lo scopo di edificare un castello a difesa dell'area, in quanto trovandosi ai confini del territorio e non avendo fortezze, erano esposti alle incursioni di bande armate. Nella chiesa di S. Cristoforo è presente un'incisione sull'altare attestante che lo stesso fu consacrato dal vescovo di Gubbio Bentivoglio nel 1194. A Caresto vi è un castello ("castrum caresti") di origine antichissima, risalente al 1352. A tutto oggi ne rimangono alcuni ruderi e all'interno vi si conserva ancora la chiesa dedicata agli apostoli S. Filippo e S. Giacomo. Nella corte cresce un maestoso taxus. A Magrano si trovava il castello di Melchiorre Montaiti, che nel 1329 si ribellò al conte Antonio da Montefeltro, signore di Urbino e di Gubbio, venendo pesantemente danneggiato. Dopo essere stato palazzina da caccia usata anche da Federico da Montefeltro (1422-1482), nel 1600 passò ai conti di Carpegna e nel 1830 alla principessa Giulia Bonaparte, imparentata con il celebre Napoleone. Il Castello di Magrano che fu, nell'epoca medievale, fulcro della difesa della città di Gubbio contro Perugia è, oggi, meravigliosamente ristrutturato e proprietà di privati. Il Colle, sede dell'antica fattoria, costituiva il centro lavorativo cui facevano riferimento in passato i contadini della tenuta di Magrano, in gran parte abitanti di Carbonesca. I suoi altissimi pini e la vasta corte lo rende un luogo attraente che si nota da lontano. L'unica chiesa del paese è del 1600 e conserva un bellissimo crocefisso ligneo che viene portato in processione il Venerdì Santo. Inoltre una lapide del 1920 posta sulla facciata, ricorda i caduti della prima guerra mondiale. Da vedere è il palazzo comunale. Interamente in pietra, è stato costruito nel 1894, recentemente ristrutturato, è oggi sede della scuola materna ed elementare. All'inizio del paese è presente un'edicola dedicata alla 
Madonna delle Grazie. 

A Carbonesca è presente un parco pubblico attrezzato, con giochi per bambini, un campo da calcetto e da tennis con relativi servizi, di proprietà della parrocchia e gestiti dalla Pro-loco. Al centro del paese, un monumentale cippo in granito ricorda i caduti "di ieri per la patria e di oggi per la pace" e insieme a una bellissima fontana di marmo bianco fanno da cornice alla strada principale del paese, via Roma.
Nonostante la sua minuta struttura Carbonesca è un paese dalle mille sfaccettature e dalle tante risorse. La sua forza maggiore? Sicuramente gli abitanti stessi! Gente che ha nella semplicità, umiltà e schiettezza quanto di più prezioso si possa avere. In passato erano per lo più contadini, carbonari (da cui sembra derivare anche il nome Carbonesca) o piccoli artigiani che operavano quasi esclusivamente sul posto. Gente laboriosa, calda, ospitale, persone capaci di affrontare le difficoltà più grandi e le situazioni più drammatiche, vedi i terremoti avvenuti in passato, soffrendo con una dignità incredibile e reagendo in maniera sempre composta, costruttiva e solidale. Gente che non si abbatte di fronte a momenti duri, ma che neanche si esalta più del dovuto nei momenti di gioia. In poche parole, persone con i piedi ben saldi a terra! Protetti dalla lontananza rispetto ai grandi centri urbani, i "carbonescani " hanno sempre mantenuto intatti i valori della famiglia, della vera amicizia, del reciproco rispetto e aiuto, della schiettezza e della grande ospitalità. A Carbonesca se ti serve una mano, puoi star tranquillo...ne troverai almeno cento e nessuno ti chiederà in cambio qualcosa!!

 

FOTO DI CARBONESCA

 

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